martedì 23 luglio 2013

QUANDO FA CALDO ATTENTI AGLI ATTACCHI DI PANICO


Circa due milioni di italiani soffrono di attacchi di panico, il 3 per cento della popolazione ne soffre cronicamente ma il 35 per cento ha subito un attacco di panico almeno una volta nella sua vita.
L'attacco di panico è una patologia che nasce dall'ansia ed ha maggiore incidenza nelle aree metropolitane. Si manifesta generalmente in modo improvviso ed inaspettato con sintomi somatici che possono simulare altri tipi di patologie: dolore toracico, tachicardia, difficoltà respiratoria, nausea, vertigini sudorazione, parestesie ma sopratutto una sensazione di morte imminente. Le crisi hanno una durata variabile tra 10 e 30 minuti e quando si risolvono lasciano un senso di spossatezza.
Sono diverse le ipotesi sulle origini di questo disturbo: alcuni studi evidenziano una familiarità, altri sottolineano il ruolo degli eventi stressanti della vita , una ricerca condotta dall'Istituto di biologia Medica e Molecolare di Barcellona indica che potrebbe esserci alla base della malattia una piccola anomalia genetica rintracciabile in una regione del cromosoma 15. Il disturbo da attacco di panico (DAP) è un disturbo di natura psicologica classificato nel DSM V , manuale diagnostico statistico utilizzato per codificare i disturbi psicopatologici.
Un dato interessante è che l'incidenza del primo attacco di panico prevale verso la fine della primavera e per tutta l'estate (da Marzo ad Agosto), mentre una minore frequenza si registra in autunno ed in inverno (Franklin 1985, O' Sullivan 1989, Lelliot 1989). Al pari del primo attacco di le recidive si verificano a fine primavera estate (Franklin 1987, Gerbabro 1997, Lelliot 1989).
Siamo dunque nella stagione in cui questo disturbo più facilmente si manifesta. Il primo episodio può rimanere unico o può essere seguito da recidive la cui frequenza può configurare la cronicità di questa patologia.
Generalmente la prima volta che i l soggetto sperimenta il panico si rivolge al pronto soccorso o più raramente al medico di famiglia. Gli studi suggeriscono che circa un terzo dei pazienti che si presentano in pronto soccorso con dolore toracico hanno disordini da panico e vengono sottoposti a studi diagnostici per escludere malattie cardiovascolari ma non ricevono né una diagnosi né un trattamento adeguato per il disturbo da panico. Nel caso delle recidive il soggetto è generalmente in grado di riconoscere la sintomatologia ma a volte si reca comunque in pronto soccorso nella speranza di essere rassicurato sulle proprie condizioni di salute non accettando la dimensione psicologia del proprio disturbo.
L
'Eurodap (associazione europea disturbi da attacco di panico) suggerisce, quando si manifesta l'attacco, di respirare in maniera lenta e profonda concentrandosi sul respiro. La stessa associazione ritiene che la prevenzione dei disturbi da panico deve incentrarsi sull'aumento dell'autostima, il miglioramento del rapporto empatico con l'altro ed il miglioramento della capacità d'investimento delle proprie energie. A maggio l'Eurodap in collaborazione con Roma Capitale ha promosso corsi gratuiti per affrontare i problemi psicologici indotti dalla crisi econimica.
Il trattamento terapeutico del disturbo da attacco di panico non è univoco . Spazia dall'uso di psicofarmaci (prevalentemente ansiolitici ed antidepressivi), alla psicoterapia, all'utilizzo della medicina naturale che consiglia l'uso di passiflora ed avena per il loro effetto calmante, di piccole dosi di cobalto per moderare l'eccessiva risposta neurovegetativa che caratterizza l'attacco di panico ed infine l'uso di micro dosi di bromuro d'ammonio per bloccare sul nascere la crisi d'angoscia.
Spesso è l'associazione dei diversi rimedi a dare il risultato migliore, è comunque indispensabile conoscere il disturbo per poterlo affrontare e superare. L'ALPA è una associazione di volontariato senza scopo di lucro attiva sul territorio nazionale che promuove la conoscenza del DAP, dell'ansia e dell'agorafobia e offre supporto a chi ne soffre. (www.infoalpa.it)