lunedì 10 giugno 2013

IL DIABETE UNA PATOLOGIA IN CRESCITA: ASPETTI ECONOMICI E PSICOLOGICI


Il diabete in Italia e nel resto del mondo è una patologia in crescita. Secondo i dati dell'annuario ISTAT 2010, in Italia è diabetico il 4,9 per cento della popolazione pari circa a 2960000 persone.
Il diabete è una malattia cronica che ha risvolti negativi sula qualità della vita lavorativa e sociale di chi ne è affetto. I costi della cura della malattia ammontano a 2738 euro l'anno per paziente.
La cura del diabete è cambiata nel tempo. Alla terapia insulinica sono stati aggiunti altri farmaci in grado di limitare le complicanze. In Italia esiste da 5 anni una nuova classe di farmaci che presenta importanti vantaggi per alcuni tipi di diabetici, le incretine. Questi farmaci vengono dispensati previo rilascio di piano terapeutico del diabetologo a scadenza semestrale o annuale.
Il piano terapeutico è stato previsto poiché esiste un tetto di spesa per i farmaci innovativi, questo purtroppo limita l'utilizzo di tali farmaci per altri potenziali pazienti.
La condizione clinica e sociale del diabetico in Italia è tutelata dalla legge115 del 16/03/1987 la cui attuazione è affidata alle Regioni attraverso i piani sanitari regionali. In ciò risiede la disomogeneità delle cure al paziente diabetico nelle diverse località italiane.
Tra i presidi forniti dal Servizio Sanitario Nazionale vi sono le striscette reattive per la misurazione della glicemia. In alcune Regioni il numero di striscette è congruo alle esigenze del paziente in altre Regioni non lo è per mancanza di fondi.
Il risparmio è possibile ma occorre incentivare la prevenzione, per la quale rimane fondamentale promuovere una corretta educazione alimentare, e cercare di ridurre le complicanze della malattia.
Il diabete, come tutte le malattie croniche, presenta importanti implicazioni psicologiche. L'adattamento del paziente alla sua malattia influenza profondamente la sua modalità di partecipazione al trattamento terapeutico. La scarsa aderenza alla terapia può essere una manifestazione di un disagio psichico. A volte i pazienti usano come meccanismo di difesa la negazione per proteggersi dallo “shock della diagnosi” tentando così di ridurre lo stress legato alla malattia. Se la negazione persiste si può tramutare in una mancanza di compliance per il trattamento farmacologico, il regime alimentare ed i controlli diagnostici aumentando il rischio di comparsa di complicanze.
E' importante che il paziente assuma coscienza della sua malattia e metta in atto meccanismi di difesa ed adattamento positivi. Nel paziente diabetico la presa in carico del versante soggettivo e delle sue implicazioni psichiche non può essere sottovalutata, proprio perché il disagio psichico interferisce negativamente nel percorso di cura e aumenta il rischio delle recidive e degli aggravamenti, con danni economici e sociali rilevanti. Non è un caso che una industria farmaceutica come la ROCHE si interessi agli aspetti psicologici del diabete e pubblichi un libro dal titolo: “L'approccio psicologico nel diabete” del professor Paolo Gentili e altri visibile qui gratuitamente. 

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