lunedì 24 giugno 2013

MALATTIA E VERGOGNA: E' SEMPRE DIFFICILE PARLARE DEI DISTURBI DELLA SFERA SESSUALE E PSICOLOGICA


La malattie per definizione causano sofferenza fisica e psicologica. Alcune possono far nascere un problema ulteriore, possono essere causa di disagio ed insicurezza in presenza di altre persone o possono essere fonte di vergogna. A volte e sopratutto negli adolescenti il senso di inadeguatezza si può concentrare sul corpo fino a trasformarsi in dismorfofobia cioè la vergogna del proprio corpo. E' intimo il rapporto tra malattia e vergogna.
Sono numerose le patologie che nel corso degli anni sono state considerate come uno stigma sociale e delle quali è difficile parlare anche con il medico.
Gli epilettici, o meglio le epilettiche, nel medioevo erano considerate delle streghe, successivamente la malattia denominata morbus sacer, maior, comitialis ha rappresentato per chi ne era affetto un grave impedimento all'integrazione sociale.
Ci sono stati anni in cui le famiglie nascondevano la presenza di un malato di tubercolosi.
Oggi lo stigma e l'esclusione sociale sono i principali ostacoli che le persone con demenza e coloro che li assistono incontrano: ad affermarlo sono il 75 per cento dei malati ed il 64 per cento dei familiari, mentre il 40 per cento dei malati afferma anche di sentirsi evitato o trattato in modo diverso (Rapporto Mondiale Alzheeimer 2012). La vergogna nei confronti della malattia resta un ostacolo per tutte le iniziative relative alla demenza. L'informazione è fondamentale per rimuovere questo ostacolo (www.alzheimer.it).
L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che circa 400 milioni di persone nel mondo siano affette da disturbi mentali, per questi pazienti le difficoltà ad accedere tempestivamente alle cure nascono da una serie di pregiudizi che creano situazioni di stigmatizzazione ed esclusione.
E' sempre la vergogna l'impedimento alla di
agnosi precoce del poliabuso alcolico.
Nel sottoporsi a colonscopia, esame diagnostico utilizzato anche per la prevenzione dei tumori del grosso intestino, c'è paura di avvertire dolore ma c'è anche sensazione di vergogna.
Sono tre milioni gli italiani affetti da incontinenza urinaria ed altri tre ne soffrono in modo saltuario. Questa malattia pone forti limiti ai contatti sociali, all'attività lavorativa ed alla vita di relazione e sessuale provocando disagio fisico e psicologico e scatenando sentimenti di imbarazzo e vergogna.
L'alopecia e le malattie della pelle come la psoriasi possono incidere sulla qualità della vita per il disagio sociale ed il conseguente isolamento l'isolamento che generano.
Anche per le malattie neoplastiche esistono studi che documentano il senso di vergogna provato dai pazienti.
Lo stigma nei confronti della malattia incide sul destino delle persone che ne sono colpite e sulla possibilità di ricevere cure adeguate.
Con il tempo ci si è emancipati rispetto ad alcune patologie, anche se rimane ancora difficile parlare dei disturbi che coinvolgono la sfera psicologica e sessuale della nostra vita.
La vergogna è collegata in alcuni casi alla via di trasmissione della malattia, è così da sempre per le malattie veneree o per l'aids , ma può comparire anche perché investe gli aspetti più intimi della persona come nel caso, ad esempio, dell'impotenza o dell'eiaculazione precoce (www.amicoandrologo.it).
La vergogna per la malattia è un impedimento a trovare una soluzione, anche quando questa è possibile, poiché frena la richiesta d'aiuto.
Oggi il web rappresenta un nuovo terreno per la comunicazione, grazie alla rete si può assumere maggiore consapevolezza per tutelare la propria salute e per diventare soggetti attivi del processo di cura, non sempre però è facile orientarsi. Il maggior anonimato che la rete garantisce rispetto al rapporto diretto può rappresentare per i medici un'opportunità in più per migliorare il dialogo in tutte quelle situazioni in cui la vergogna per la malattia rappresenta un impedimento alla cura.

Nessun commento:

Posta un commento