giovedì 13 giugno 2013

ALIMENTAZIONE E SALUTE: L'OBESITA' E I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE (LA MAPPA DEI CENTRI RIABILITATIVI IN ITALIA)


Numerose ricerche epidemiologiche internazionali hanno dimostrato che una corretta alimentazione è il primo passo per la prevenzione e la cura di numerose malattie (ipertensione, ipercolesterolemia, diabete, malattie dell'apparato digerente, osteoporosi, acne, cistite, emicrania), inoltre negli ultimi anni sono molti gli studi che indagano il rapporto tra alimentazione e cancro.
Si può mangiare sano e bene. Un'alimentazione ricca di frutta e verdure e povera di grassi è fondamentale per eliminare i fattori di rischio per le malattie, in particolare quelle dell'apparato cardiocircolatorio.
Per un buon funzionamento, il nostro organismo deve ricevere ogni giorno una corretta quantità di energia e principi nutritivi essenziali. Le calorie, unità di misura dell'energia, sono contenute in quantità variabile in tutti i cibi. L'alimentazione sana prevede un giusto apporto calorico e una giusta ripartizione dei principi nutritivi. Questo principio rimane valido anche nel caso in cui sia necessario perdere peso. Uno studio del Karoliniska Institutet di Stoccolma, apparso su International Journal of Obesity, dimostra che tra i tanti effetti collaterali delle diete drastiche e fortemente restrittive vi è la comparsa di calcoli biliari.
Quando si parla di prevenzione attraverso l'alimentazione non si può trascurare che nell'ultimo ventennio l'obesità ed i disturbi dell'alimentazione, di cui anoressia e bulimia sono le manifestazioni più note, sono diventati una vera e propria emergenza di salute.
Negli Stati Uniti le associazioni mediche che si occupano di disordini alimentari non esitano a definirli come una vera e propria epidemia che attraversa tutti gli strati sociali e tutte le etnie.
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) negli ultimi anni hanno subito un abbassamento dell'età di esordio e una diversificazione dei quadri clinici.
Il DSM-IV, manuale di diagnostica psichiatrica, li definisce disturbi caratterizzati dalla presenza di alterazioni evidenti del comportamento alimentare. Quindi sono patologie tipizzate da un disturbo, o un disagio, causato da un alterato rapporto con il cibo e con il proprio corpo.
Secondo i dati stimati nel 2012 dal Ministero della Salute sono circa tre milioni le persone in Italia affette da DCA. Circa due milioni sono ragazzi e questa patologia rappresenta la prima causa di morte per malattia delle femmine tra i 12 ed i 25 anni (dati Società Italiana per lo Studio dei DCA).
Questi disturbi colpiscono in prevalenza la popolazione femminile, anche se la percentuale dei maschi affetti è in crescita.
L'obesità e i disturbi del comportamento alimentare presentano numerose zone di intersezione con altri campi della medicina e per questo richiedono interventi coordinati di specialisti diversi sia per un corretto inquadramento diagnostico, sia per un adeguato trattamento terapeutico. Tuttavia la cura psichiatrica e psicoterapeutica rappresenta il fondamento del trattamento e deve essere associata agli altri specifici interventi. Secondo le linee guida (NICE e APA) i livelli di cura devono garantire tutti un approccio multidimensionale e multiprofessionale e consentire una continuità delle cure nel passaggio da un livello assistenziale all'altro. L'accesso principale al percorso terapeutico dovrebbe essere quello ambulatoriale che svolge funzione di filtro diagnostico e terapeutico per i successivi livelli di cura (day hospital, ricovero ordinario e residenziale). La scelta del livello assistenziale è definita da precisi criteri clinici e psichiatrici e viene accompagnata da un intenso lavoro di motivazione al trattamento poiché spesso non esiste né motivazione né coscienza di malattia.
Sul web è disponibile la mappa di tutte le strutture pubbliche e convenzionate con il SSN che in Italia si occupano di riabilitazione dei DCA (clicca sul link per leggere le mappe: ).
buone pratiche dicura e prevenzione sociale DCA
Sono molti i fattori che influenzano la comparsa e l'andamento di obesità e DCA: una distorta percezione del proprio aspetto fisico, problematiche familiari, la convinzione che una persona venga valutata prevalentemente in base al proprio aspetto fisico, la mancanza di autostima, modelli estetici che esaltano la magrezza come sinonimo di bellezza e , per contro, ritengono l'obesità simbolo di scarsa efficienza e di emarginazione sociale.
I programmi di prevenzione primaria, condotti finora in diversi paesi occidentali, non hanno fornito risultati confortanti. Non serve a molto fornire informazioni ai giovani circa i DCA e i loro fattori di rischio, nella speranza che essi evitino comportamenti pericolosi. Maggiore incidenza hanno le informazioni che provengono dagli adulti significativi per il mondo giovanile.
Migliori risultati si ottengono con la prevenzione secondaria che consiste nell'accorciare i tempi tra l'esordio della malattia e la richiesta d'aiuto. In questo risulta fondamentale l'intervento di chi vive al fianco dei pazienti poiché essi spesso negano di avere un problema. Non bisogna sottovalutare le condotte alimentari e quando serve occorre rivolgersi al medico ed in seconda battuta allo specialista.

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