In periodo di crisi
bisogna adattarsi ma questo meccanismo è enigmatico e può essere
anche alla base di alcune patologie.
Gli organismi viventi per
sopravvivere debbono adattarsi. L'adattamento riguarda sia quelli
semplici, unicellulari, come i batteri, sia gli organismi più
complessi e ovviamente l'uomo.
Al variare delle
condizioni ambientali tutti i viventi mettono in atto una serie di
modificazioni che gli permettono di superare l'ostilità ambientale.
Così in presenza di antibiotici alcuni batteri sono in grado di
produrre un enzima,la betalattamasi, che scinde la molecola delle
penniciline inattivandole. Anche nell'uomo sono presenti meccanismi
enzimatici che permettono un adattamento all'ambiente, ad esempio, in
alcuni casi, se un determinato alimento scompare dalla dieta si
blocca automaticamente la produzione dell'enzima necessario per
digerirlo, in questo modo vi è un risparmio energetico. Però, se
per caso , quell'alimento viene di nuovo consumato, dopo un periodo
relativamente lungo di astinenza, l'apparato digerente non è più in
grado di digerirlo ed assorbirlo. In questo duplice aspetto sta
l'enigma dell'adattamento.
Per l'uomo l'adattamento,
oltre che dai meccanismi biologici, è rappresentato dalla relazione
che stabilisce con l'ambiente in cui agisce ed opera, così da
riuscire ad ottenere la soddisfazione dei propri bisogni fisici e
sociali.
Dal punto di vista
fisiologico quando un individuo si trova di fronte ad una situazione
ambientale negativa s'innesca una reazione di difesa che ha la
funzione di proteggerlo e di permettergli di adattarsi all'ambiente .
Si ha un'attivazione del sistema nervoso simpatico ed un'iperattività
della midollare del surrene, e di conseguenza un aumento della
frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, inoltre si ha un
aumento di glucosio nel sangue in modo che muscoli e cervello abbiano
a disposizione una sostanza ad alto contenuto energetico necessaria
all'attività fisica e mentale. A seguito di questa reazione di
attivazione o di allarme, se il fattore che l'ha scatenata, non è
particolarmente potente o la sua azione si limita ad un breve periodo
di tempo, non si verificano altre reazioni fisiologiche
significative. Quando invece l'imput è potente e si protrae nel
tempo, le modificazioni biologiche che, si sono attivate per
favorire l'adattamento, possono dar luogo a modificazioni organiche
negative , queste si possono risolvere rapidamente o possono
permanere per lunghi periodi di tempo, in questo secondo caso,
compaiono le così dette malattie da adattamento. Queste malattie
possono assumere forme diverse in base alla presenza di fattori
predisponenti nei diversi individui anche se spesso si tratta di
malattie cardiovascolari o gastrointestinali.
Dal punto di vista
psicologico l'uomo per adattarsi costruisce una strategia di difesa
e, se questa ha successo, scompaiono le reazioni fisiologiche di
allarme e lo stato d'ansia. Se falliscono possono presentarsi segni
di depressione e di rinuncia a continuare la lotta.
I meccanismi di difesa
appartengono a due categorie: una è costituita dalle reazioni che si
esprimono in un comportamento concreto attraverso cui l'individuo
cerca di modificare una relazione negativa che si è venuta a
stabilire tra se stesso e l'ambiente in cui vive, l'altra è data da
un insieme di reazioni che hanno una funzione analgesica in cui
l'individuo si affida a soluzioni che non risolvono la situazione ma
che hanno la funzione di farlo soffrire meno. In questo caso se la
situazione perdura a lungo possono insorgere modificazioni emotive
significative.
Non è detto però che in
tutti gli individui si manifestino gli stessi tipi di reazione
psicologiche, infatti molti fattori intervengono a modulare e
modificare le diverse reazioni ad uno stato di tensione. Le reazioni
agli stimoli ambientali possono essere profondamente modificate
dall'esperienza che un individuo ha avuto durante l'infanzia o nel
corso della propria vita.
Non sempre però si può
già avere avuto esperienza di una determinata situazione, allora può
essere utile avere a disposizione tutte le informazioni riguardanti
quella determinata circostanza perché questo può facilitare le
reazioni di adattamento. Inoltre la solidarietà e la partecipazione
da parte degli altri individui è un fattore essenzialmente
protettivo in quanto smorza gli effetti che le situazioni ambientali
negative possono provocare nel singolo soggetto.
In conclusione esiste un
legame statisticamente significativo tra le situazioni ambientali
sfavorevoli di carattere psicosociale e la comparsa di una malattia.
Ogni evento
particolarmente importante che si verifica nel corso della vita di
una persona, esige un riadattamento da parte dell'individuo, ma se
l'adattamento non avviene con modalità corrette, lo sforzo che
l'individuo compie, nel tentativo di adattarsi, abbassa le sue
resistenze organiche e psicologiche ed è quindi probabile che egli
si ammali.
Quando una situazione
sfavorevole è immutabile si può aiutare chi la sta vivendo
facendogli sviluppare le giuste strategie d'adattamento.
Nessun commento:
Posta un commento