domenica 26 maggio 2013

PATOLOGIE DA STRESS LAVORO CORRELATO COSTI ED INTERVENTI


Precariato, crisi, paura di perdere il posto di lavoro o la propria posizione e cattivi rapporti lavorativi innescano un malessere diffuso che aggrava la già pesante situazione delle patologie correlate a stress lavorativo.
L'agenzia per la sicurezza e la salute sul lavoro afferma che “ lo stress lavoro correlato viene esperito nel momento in cui le richieste provenienti dall'ambiente lavorativo eccedono le capacità dell'individuo nel fronteggiare tali richieste.” Secondo quanto dichiarato nell'art.3 dell'Accordo Europeo sullo stress (Bruxel 4/10/04 recepito nell'accordo interconfederale del 9/6/08) lo stress lavoro correlato si definisce “condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale”.
Nell'Unione Europea lo stress è al secondo posto tra i problemi di salute sul lavoro e riguarda il 28 per cento dei lavoratori (dati pubblicati dalla rivista IEN Italia).
In Italia il Piano Sanitario Nazionale riconosce tra i rischi emergenti .le patologie da fattori psicosociali associate a stress e gli effetti sulla salute di fattori organizzativi del lavoro.
Porre attenzione e cercare di risolvere questo problema può voler dire una maggiore efficienza e un deciso miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con conseguenti benefici economici e sociali per i lavoratori, le aziende e la società nel suo insieme. Il decreto legislativo 81/2008 si prefigge l'obiettivo di offrire ai datori di lavoro ed ai lavoratori un modello che consenta di individuare prevenire e gestire i problemi da stress da lavoro.
I costi diretti ed indiretti delle patologie da stress lavorativo sono elevati e sono a carico: dell'individuo , che deve sostenere le spese per visite mediche ed indagini diagnostiche, per farmaci, per supporto psicologico e a volte spese legali; della collettività grazie alla quale vengono erogati i servizi del Sistema Sanitario Nazionale e degli enti previdenziali ed anche delle aziende che partecipano alle spese previdenziali ed assicurative e che accusano assenteismo.
Occorre chiarire che nelle patologie da stress lavorativo ad essere malato è il lavoro e non il lavoratore, sono malati gli ambienti malsani, i meccanismi delle catene di montaggio, gli imperativi di flessibilità e competitività che logorano nello stress e nell'esaurimento psicofisico. La risposta allo stress è costituita da due fasi acuta e cronica, dalla fase cronica l'organismo può passare a quella di esaurimento. Le condizioni patologiche legate a stress si possono considerare come il risultato di una risposta adattativa dell'organismo troppo intensa e prolungata nel tempo che determina l'esaurimento funzionale dei meccanismi di difesa fisiologici. Gli apparati ed i sistemi maggiormente colpiti sono: cardiovascolare, nervoso, endocrino, gastrointestinale ed immunitario ma non sono risparmiati l'apparato cutaneo e quello muscolo-scheletrico.
I disturbi dell'adattamento che compaiono in caso di stress prolungato sono sia entità cliniche che medico-legali. Seguendo la metodologia medico legale classica per il riconoscimento di una malattia professionale occorre: identificare l'agente professionale o la mansione lavorativa ipoteticamente responsabile della malattia, avere evidenze scientifiche attestate da Organismi nazionali od internazionali della capacità lesiva dell'agente o della mansione identificata, accertare che l'esposizione lavorativa sia avvenuta per tempi abbastanza significativi per durata e quantità, stabilire che la tipologia della malattia che si è manifestata sia uguale a quella comunemente indotta dall'agente o dalla mansione identificata ed infine stabilire che la manifestazione della malattia è avvenuta dopo diversi anni di esposizione. Fare tutto questo in alcune situazioni, come ad esempio l'esposizione all'amianto, risulta sicuramente più semplice che farlo quando la noxa patogena è la vessazione sul posto di lavoro, il turnismo o l'eccessiva competitività. Comunque è di giovedì 14/3/2013 la notizia, pubblicata sul nuovo giornale dei militari, che il TAR del Piemonte, accogliendo la richiesta degli eredi di un sovraintendente della polizia penitenziaria, ha riconosciuto la dipendenza da causa di servizio della patologia tumorale allo stomaco che, insorta nel 2005, ha provocato nel 2009, la morte del congiunto. La patologia è stata correlata all'attività lavorativa svolta dal sovrintendente ed allo stress psicosomatico.
Dal punto di vista clinico è opportuno cercare di fare una diagnosi precoce quando si manifestano alterazioni del comportamento, conflittualità interpersonali in ambiente lavorativo, comportamenti di fuga e disimpegno. La diagnosi precoce insieme ad una serie di piccoli interventi quali identificare le fonti di stress; cercare modi alternativi di affrontare una situazione che si sta vivendo in modo negativo, e se la situazione lavorativa è immodificabile prendere l'impegno a dare minor importanza agli eventi che accadono quotidianamente senza prenderli come qualcosa di personale, evitando di cadere nel circolo vizioso delle repliche ed infine imparare a capire quali sono le cose urgenti e quelle importanti, così da svolgere per primi i compiti importanti ed urgenti poi quelli urgenti ed infine tutti gli altri , può limitare i danni provocati all'organismo dallo stress lavoro correlato.
La cosa fondamentale è essere informati poiché conoscere lo stress ed i propri diritti rende i lavoratori più forti.

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